Potrei dire sicuramente che questo film può essere tranquillamente l'inizio di Matrix. Sì proprio così... Quando tutto ebbe inizio: oggi, ai giorni nostri.
Proponendo con ridondanza la figura dell'inventore del secolo scorso che invece di stare in uno scantinato polveroso vive isolato in un bunker di design ultra tecnologico tra le montagne, prende forma il pericolo di concentrare dati personali e sensibili in poche mani, anzi nelle mani di uno solo. Uno solo seppur geniale, un mozart del codice sorgente che riesce ad immagazzinare e a sfruttare (ed è qui il difficile) i dati di miliardi di persone. Tutto. E tutto significa, dati facciali, manie, le nostre ricerche sui motori di ricerca, preferenze sessuali, inclinazioni, pensieri... tutto insomma. E' facile, guardate nel vostro telefono... o nella cronologia delle vostre navigazioni sul web. E' lo specchio magico.
Insomma questa mole di "sapere" convoglia in un nuovo essere che non ha solamente hardware e software, ma ha un wetwere... L'equivalente del nostro cervello in vitro.
E fino a qui... sappiamo che prima o poi l'Intelligenza Artificiale arriverà, ma non sappiamo assolutamente come sarà. Noi sappiamo che una mole spropositata di successo, di denaro, sapere, di potere ha sempre provocato distruzione e ingiustizie sociali, ma soprattutto sovraccarica talmente tanto un uomo da spingerlo all'autodistruzione a volte. Cosa potrebbe accadere allora se ci trovassimo davanti ad un'Intelligenza superiore che riesce in modo istantaneo, tempo reale si sarebbe detto qualche anno fa, ad avere tutte le informazioni disponibili, ma soprattutto a metterle insieme per costruire qualcosa di nuovo, di totalmente nuovo, più potente, più performante, quello che alcuni definiscono il passo da 0 a 1.
Nel 1995 all'Università si parlava molto dell'Intelligenza Collettiva. E io ci feci una tesi. Ero convinto che il web avrebbe rappresentato la smaterializzazione di molti luoghi fisici che frequentavamo e abitudini che avevamo, e così è stato. Il nuovo spazio sociale è stato creato, una rete di connessioni che fanno girare e amplificano sapere e informazioni fine a se stesse ahimè per il 99%. I Social Media si sono livellati in basso ed era prevedibile. Ma la ricerca è andata avanti fuori da questo mondo illusorio, fuori da queste piattaforme fatte di gattini e foto degli aperitivi.
Ora quello che non condividiamo, quello che non diciamo è lo stato d'animo, le cose più profonde, quelle che sappiamo solamente noi e... il nostro telefono. E sarà essenziale capire quei dati, capire quando si è più inclini ad agire in un certo modo, che siano acquisti o andare a fare il brunch domenicale. Dirlo può sembrare semplicistico e scontato, ma estrapolare i dati registrati dal nostro cellulare attraverso la sua telecamera, microfono e le digitazioni sarebbe possibile profilare quella persona talmente finemente da arrivare al punto di poterla manipolare.
E se a farlo non fosse più un altro essere umano, ma un essere superiore?