lunedì 5 ottobre 2009

Bastardi senza gloria è un film senza gloria


I bastardi senza gloria è un film che rimarrà nella mia memoria come il lento scorrere di un fiume verso nessun mare. Parliamoci chiaro, devo molto a Tarantino, regista eclettico e straordinario scrittore, gli devo molto perché è stato l'unico che mi ha portato 3 volte consecutive al cinema per vedere Pulp Fiction, ed è stato l'unico che mi ha fatto trascrivere il discorso iniziale de Le Iene su un taccuino di fortuna. Ed è anche quello che ogni tanto mi spinge a rivedere i 3 minuti iniziali di Jackie Brown che si avvia al check in dell'aeroporto per prendere servizio e la camera la segue di profilo... Cinema. Magnifico cinema, dove si percepisce soprattutto il linguaggio del cinema.
Bastardi senza gloria, non mi è piaciuto e penso anche che non sia un bel film.
Ora, mi trovo a combattere con innumerevoli recensioni fantastiche, in primis quella di Mereghetti del Corriere che scrive addirittura manuali sul cinema, ma devo dire che fin dall'apertura la pellicola fa "sentire" velleità citazionistiche che non riuscirà a sviluppare fino in fondo. Sono d'accordo con Mereghetti soltanto su una cosa e cioè che Bastardi senza gloria è un'escalation di rimandi e tributi al cinema del passato. Rimandi e tributi purtroppo fuori contesto, ovvero, è accettabile un primo piano stretto di duellanti nel west di Sergio Leone, ma non tra tedeschi e americani "travestiti", "forzati", "clowneschi", "finti" e dannatamente violenti tedeschi e americani. I peones del deserto western sono sporchi, sudati, impolverati, sono personaggi che da qualche parte forse sono vissuti veramente. Qui i personaggi sono talmenti inventati che rimanere fisso con la camera su quei visi teatrali ti porta via il cervello da una parte che il cinema dovrebbe evitare... ovvero pensare ai cavoli tuoi (oppure peggio dormire!).
Ma oltrepassato il muro dei rimandi, farcito pure con una scritta di presentazione di un Bastardo senza gloria assai retrò, il film non si muove di un millimetro, rimane muto, non ci parla perché non ha un vero e proprio linguaggio, o meglio ne ha uno tutto suo che è quello del Tarantino che in anni e anni di scrittura della sceneggiatura (mi sembra 6) è riuscito a mettere insieme un puzzle di un disegno astratto, un minestrone di erbe non commestibili e di conseguenza non vediamo l'evoluzione dei personaggi, ma solo imprese a sé stanti, piccole isole di significato che lentamente (ma molto lentamente) si scollano, un po' come gli scalpi dei tedeschi dettagliatamente ripresi. Sembra la scrittura fumata di un adolescente-poeta che culmina con la carneficina nel finale intervallata da ghigni che ricordano i drughi di Arancia Meccanica.
Insomma se le aspettaive erano tante, se capisco Mereghetti & C. che devono mostrarsi critici moderni e aperti, se Tarantino comunque è Tarantino, devo dire che Bastardi senza gloria è un film senza gloria e non un capolavoro come lo stesso regista autocelebra nella scena finale.
Se volete proprio sprecare 2 ore e 40 minuti della vostra vita almeno aspettate l'uscita del Blue Ray.

rixway

Nessun commento:

Posta un commento